27/10/2019

La vera vittoria

La vera vittoria

Come è possibile per l’essere umano realizzare nella propria vita il concetto di vittoria? Comprendere che Cristo ha vinto, e di conseguenza anche noi in lui, in quanto è solo per il sacrificio e per la sua costante opera di intercessione che l’accusatore delle nostre anime non ha alcun potere sulla nostra vita (Apocalisse 12:10-11). Nonostante questo, cioè che in qualità di figli di Dio, e per la sua grazia, siamo stati risparmiati dall’ira a venire, ci sono ancora echi delle suddette accuse, un male che sembra non volerci mai abbandonare in mezzo all’incessante scorrere dei giorni: paura, incredulità, mancanza di perdono, sia esso verso altrui persona o verso sé stessi (forse anche più difficile); pensieri negativi e difesa a oltranza della nostra giustizia, la quale in realtà altro non è che un panno sporco buono solo per proteggere il nostro ego.

È fondamentale comprendere l’importanza di vincere il male con il bene, ma ancora più di questo, sapere che premessa principale è non essere vinto dal male (Romani 12:21). La cosa è possibile solo attraverso l’opera modellatrice dello Spirito di Dio; ma prima di entrare più a fondo nella questione, cos’è male? Tutto ciò che si erge contro la persona e la volontà del Signore, e la cosa triste è che si trova all’interno di ognuno di noi. Spesso se ne diventa schiavi, in quanto uno diventa schiavo di ciò che l’ha vinto (II Pietro 2:19), dunque, in ogni caso, si è servi di qualcosa, o dell’amorevole persona di Gesù o della nostra natura. Bisogna essere a conoscenza che per non essere vinti da quest’ultima, dobbiamo essere vinti da Dio: solo in Cristo il male non ha alcuna presa su di noi; è solamente arrendendosi a lui che il Vangelo diventa efficace e potente nelle nostra vita, e non più una bella storia spesso da noi percepita così distante.

Non è con la nostra giustizia che possiamo vincere (Efesini 4: 23-24), né patteggiando una natura ibrida di nuovo misto a vecchio (Colossesi 3:10); neppure credere di poter bastare a noi stessi (I Pietro 5:6) ma solo crocifiggendo la nostra carne, processo duro e tutt’altro che breve, e predisporsi ad un’arresa totale a lui, costante e sincera.

Lasciamoci vincere!