22/05/2022

Fede: esperienza di vita

Fede: esperienza di vita

 

C’è un rischio che sempre corre la chiesa, quello di avvicinarsi alla mondanità, allontanarsi dal campo spirituale della battaglia, approdando alla mera religiosità.

Solo quando lo Spirito Santo è la fonte della nostra vita e della nostra predicazione possiamo essere fonte di benedizione, per questo è essenziale intraprendere sempre una ricerca della fede.

 

La fede non è una religione ma un’esperienza di vita. 

 

Romani 12:1-3 illustra che la fede spinge ad un culto come sacrifici viventi, non conformati al mondo ma avendo menti trasformate, per conoscere per esperienza la volontà e la potenza di Dio, e mostra inoltre quanto il Signore preferisca la fede sincera del pubblicano alla religiosità e all’ipocrisia del fariseo.

 

• Il centurione di Capernaum (Matteo 8:5-13) fu elogiato perché applicò fede alla propria esperienza di comando, riconoscendo l’autorità di Gesù di compiere il miracolo di guarigione del figlio solo con la parola.

 

• In Esodo 3:3-5 lo scopo di Dio, che invita Mosè a togliersi calzari, era far conoscere la grande importanza di lasciare i propri pensieri e strategie per operare la liberazione del popolo, accompagnato sempre e soltanto dalla presenza e la guida di Dio, e dello Spirito Santo per noi credenti. Anche Giosuè fu invitato a togliersi i calzari (Giosuè 5:1-15), prima del passaggio al di là del Giordano, simbolo dell’abbandono delle tenebre del mondo verso la luce di Dio.

L’immagine insegna dunque a presentarsi a Dio spogliati dei nostri pregiudizi e preconcetti, con la riconoscenza, la riverenza e il timore (Ebrei 12:28-29) di cui è degno, essendosi Egli stesso fatto maledizione per noi, affisso al legno della croce come nostro Salvatore, perché noi potessimo essere inviati al ministero della riconciliazione (Isaia 61:1-3/II Corinzi 5:17-20).

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