13/03/2022

Una “normalità” da riscoprire

Una "normalità" da riscoprire

 

Esiste un progetto meditato per la Chiesa, secondo il cuore e la volontà di Dio, conformarsi ad esso è ancora oggi la sfida proposta dallo Spirito Santo, che ci invita a riscoprire un modo di vivere perso: la “normalità” della Chiesa degli Atti degli apostoli.

 

Galati 5:25 enuncia una straordinaria verità, per vivere dello Spirito bisogna essere indissolubilmente legati e uniti a quella divina fonte di vita, perseguendola e coltivandola con costanza.

Se Cristo è lo Stesso ieri, oggi e in eterno, anche la Chiesa deve esserlo; un breve excursus nel libro degli Atti degli apostoli ci aiuterà a delineare alcune caratteristiche fondamentali della vita dei primi credenti, che tutti noi dovremmo ricercare e sperimentare nella nostra “normalità”.

 

Prendere decisioni, unitamente allo Spirito Santo (Atti 15:28), come con una persona, quale Egli è, vicina, non un’entità mistica e inarrivabile o inconsultabile.

 

Essere guidati dallo Spirito Santo, non secondo linee e programmi umani, ma lasciandolo libero di influenzarci (Atti 13:4), come pure di impedirci (Atti 16:7) secondo la Sua volontà.

 

Operare guarigioni e miracoli, per la potenza dello Spirito (Atti 3:6), non attraverso una preghiera improvvisa, che risponda ad una occasionale necessità, ma esercitandola in maniera talmente costante da operare con fede e autorità in azione, affinché si possa adempiere la parola di Dio sulla vita di altri (Atti 13:9-11).

 

Lodare e adorare, non per il variare dell’atmosfera, ma in ogni situazione, anche nel luogo della sofferenza, del dolore e della tempesta, coinvolgendo e scuotendo quanti sono intorno a noi (Atti 16:22-25).

 

Gestire le forze e il tempo, per sopperire ad ogni bisogno della comunità con sapienza (Atti 6:1).

 

Relazionarsi ai beni materiali, in maniera consapevole delle priorità e propensa alla condivisione, riconoscendo quale sia la vera ricchezza eterna e celeste (Ebrei 10:34).

 

Predicare con efficacia (Atti 2:37), senza critica, bensì generando nei cuori un costruttivo disagio, che possa spronare a seguire il Signore e la Sua volontà, dimostrandone la Potenza (I Corinzi 2:4).

 

Relazionarsi all’autorità umana e divina (Atti 4:18/Atti 5:28), anche esaminando con attenzione le circostanze storiche e sociali, per riconoscere quando, come credenti, è necessario opporsi a ciò che si discosta dai comandamenti divini. Riconoscendo sempre il valore di una condotta coerente e fedele al volere di Dio, e gioendo per essa (Atti 5:41).

 

Per poter camminare nello Spirito, secondo l’esempio della Prima Chiesa, ricordiamo di dover imparare a vivere dello Spirito, nostra inesauribile fonte di vita e grazia.