04/11/2018

Un vivere pieno

Un vivere pieno

I primi tre capitoli di Efesini possono essere visti come un’unica preghiera che inizia con un’esclamazione di lode e adorazione (Efesini 1:3) e, dopo aver affrontato diversi argomenti si chiude rendendo gloria a Dio (Efesini 3:21). Nel corso di questi tre capitoli Paolo enfatizza un concetto cardine: “pienezza”.

A molti cristiani sembra un’utopia vivere quotidianamente la pienezza di Dio. Il vero problema è che siamo già pieni di altro. Tutti siamo quotidianamente impegnati nella battaglia per svuotarci in modo da essere riempiti da Dio.

Paolo inizia la lettera elencando le grandi benedizioni che Dio riserva ai suoi figli e che riversa con abbondanza, affinché ne siamo ripieni. Poi prosegue pregando per la pienezza nella conoscenza di Cristo. Dobbiamo chiederci se e quanto la chiesa di oggi prega e si adopera per la piena diffusione del mistero rivelato di Cristo. Non si tratta infatti solo di una conoscenza individuale da approfondire, ma anche della diffusione del messaggio dell’evangelo. In Italia, ad esempio, pensiamo che tutti sappiano di Cristo e che l’evangelo sia stato ampiamente diffuso, ma le indagini statistiche dimostrano che non è così. L’Italia non è più un paese di credenti cattolici praticanti e c’è grande ignoranza riguardo le tematiche bibliche. Nella nostra piccolezza e limitatezza abbiamo una percezione errata che deriva dall’esperienza del nostro quotidiano. Dio, parlandoci di pienezza ci costringe ad allargare i nostri orizzonti per comprendere la realtà che ci circonda.

Dobbiamo essere coscienti che, in quanto parte della chiesa di Cristo, apparteniamo ad una grande realtà e ad un corpo sparso su tutta la terra, che abbraccia ogni popolo, lingua e cultura ed il cui capo è Cristo. Un grande progetto che ha lo scopo di stabilire la signoria di Cristo in modo pieno e completo, non solo in questo mondo ma anche in quello futuro (Efesini 1:18-22).

Il tema della pienezza o completezza è ricorrente e Paolo lo enfatizza affinché i credenti non si limitino a vedere il loro quotidiano ma abbiano lo sguardo rivolto a Cristo, colui che è stato in grado di realizzare ciò che a noi era impossibile (Efesini 2:8-10).

Cristo ha anche abbattuto il motivo di inimicizia tra giudei e greci unendoli in un unico nuovo popolo, senza denominazioni o distinzioni di sorta (Efesini 2:11-18). Anche in questo vediamo la pienezza di Cristo, autore di un’opera salvifica non per pochi eletti (come credeva il popolo ebreo) ma completa ed in grado di raggiungere chiunque l’accetta.

Il piano di Dio prevede il completamento di un’opera di riempimento di ogni cosa con il Suo amore, con la Sua presenza, con la conoscenza di Lui e con i Suoi doni spirituali (Efesini 4:10). La pienezza dello Spirito Santo cambia il nostro modo di comunicare ed il nostro atteggiamento. Ci rende reciprocamente sottomessi ed è alla base di una rivoluzione, in positivo, della società.

Come possiamo essere ripieni di Spirito Santo? Efesini 6:18 ci ricorda di pregare in ogni tempo per mezzo dello Spirito. Una vita ripiena richiede dedizione e perseveranza nella preghiera. È una sfida che si rinnova ogni giorno ed una disciplina da applicare alla nostra vita. Siamo chiamati a vegliare del continuo per rimuovere ciò che riempie la nostra vita. Vivere la pienezza dello Spirito Santo nel quotidiano non è un’utopia. Paolo la viveva e con l’aiuto di Dio anche noi possiamo, se lo vogliamo.