11/11/2018

Le tre istruzioni di Dio

Le tre istruzioni di Dio

Genesi 9:1

Dopo il diluvio Dio parla a Noè e ai suoi figli; sono gli unici superstiti che rappresentano l’origine di una nuova umanità che popolerà la terra. Dio impartisce a questi uomini tre compiti molto precisi, che a distanza di millenni valgono ancora per la chiesa di oggi:

    1. Il primo comando è: “Crescete!” Dio richiede una crescita, che porti il cristiano a raggiungere maturità spirituale e a produrre frutto. In Galati 5:22 è scritto che lo Spirito Santo, che dimora nei credenti produce un frutto con caratteristiche ben precise, mentre in Giovanni 15:7-8 e Proverbi 11:30 si parla del frutto che produce il cristiano se rimane unito a Dio. Si tratta di un frutto buono che rimane e produce vita. Dio dunque, dà l’ordine di portare frutto ma l’umanità ha risposto con la disubbidienza. In Genesi 11:4 è scritto che l’uomo si radunò per perseguire un obiettivo ben diverso da quello che Dio aveva indicato: l’uomo ha desiderato acquistarsi fama e costruirsi un nome e una reputazione. Questa è la logica che alimenta anche la società contemporanea in cui ha più importanza l’apparenza che avere un cuore dal quale scaturisce il frutto dello Spirito Santo. Cuori nei quali regna l’orgoglio e la disubbidienza a Dio.
    2. Il secondo comando è: “Moltiplicatevi!” ed è una richiesta che attiene all’evangelizzazione. In Atti 6:1 e Atti 6:7 vediamo che la chiesa primitiva era caratterizzata da una crescita numerica considerevole perché il messaggio dell’evangelo era diffuso con dedizione e convinzione. Ma per l’espansione del corpo di Cristo è altresì importante il discepolato. Paolo, in 2 Timoteo 2:2, invita a parlare e ad insegnare affinché chi riceve la conoscenza la trasmetta a sua volta. Chi è chiamato a discepolare deve fare attenzione a non commettere l’errore di imporre le proprie idee e la propria visione. L’obiettivo deve essere sempre quello di trasmettere la Verità senza inquinarla. Un altro ostacolo può essere il desiderio di affermare la propria reputazione. Ciò porta ad acquisire stima e fiducia presso il prossimo a costo di essere ipocriti. Piuttosto confessiamo le nostre debolezze e serviamo con amore perché questo produrrà onore e gloria in direzione del Signore.
    3. Il terzo comando è: “Riempite la terra”. Questa richiesta è un monito contro la chiesa che si rifugia nelle sue “torri”. Lo scopo della chiesa è quello di annunziare l’evangelo fino alle estremità della terra ma talvolta i credenti lo dimenticano e preferiscono restare nel conforto delle loro sicurezze piuttosto che andare in contro a tribolazioni e ristrettezze pur di portare frutto in tutto il mondo. In Marco 16:15 leggiamo che lo scopo del cristiano, decretato da Gesù, è quello di andare nel mondo e predicare ad ogni creatura affinché la gloria di Dio sia proclamata a tutte le nazioni (Salmo 96:3).

Ad ogni credente, nessuno escluso, è posta questa sfida, seppur in tante forme e modalità diverse. Gesù si aspetta obbedienza da parte della Sua Chiesa.

La scelta spetta a noi.