02/12/2018

La fede nei casi disperati

La fede nei casi disperati

Matteo 9:18-26

In questo brano leggiamo di due casi disperati: un uomo che ha appena perso la figlia ed una donna malata da 12 anni. Entrambi però hanno una fede incrollabile e la piena convinzione che Gesù può ancora fare qualcosa e che non è troppo tardi.

Cos’è la fede? Ebrei 11:1 spiega che la fede consiste in una piena certezza di ciò che si spera e nella dimostrazione di cose che non si vedono.

Osea 6:3 rivolge l’invito a conoscere il Signore, questo perché conoscerLo accresce la fede. Iairo di fronte alla morte di sua figlia non si scoraggia ma corre da Gesù perché aveva sentito parlare di Lui e dei miracoli che aveva compiuto e questo ravvivò la sua fede. Abbiamo bisogno di conoscere Gesù, la Sua Parola e ciò che ha fatto. Gesù disse “Io sono la resurrezione e la vita” (Giovanni 11:25) e noi siamo chiamati a credere questo fermamente, ed in modo particolare davanti alla morte. Iairo credette ed ottenne ciò che il suo cuore sperava. Non c’è nulla che possa ostacolare Gesù nel raggiungere i suoi figli per vivificarli; non sono le distanze, né la mancanza di tempo o i nostri peccati a fermare la Sua mano. Quello che è importante è solo avere fede, e continuare ad averne.

Chi ha fede è ripieno di Spirito Santo ed è attivo. La fede ci mette in condizione di essere usati da Dio. Se guardiamo alle storie della Bibbia ci rendiamo conto che non sono necessari altri particolari requisiti ma solo la fede per essere strumenti nelle mani del Signore. Dio usò un uomo vecchio (Abramo) per generare il suo popolo, un balbuziente per guidarlo (Mosè) ed il ragazzo più piccolo e pauroso della sua casa per liberarlo (Gedeone). Dio richiede cuori consacrati e che ripongano totale fiducia in Lui. Se ci accorgiamo di non essere in questa condizione dobbiamo semplicemente accostarci alla Parola di Dio con fiducia e, come avvenne per i discepoli sulla via per Emmaus, il nostro cuore sarà riscaldato e la nostra fede ravvivata (Luca 24:13-43).