28/10/2018

La domanda di Gesù

La domanda di Gesù

Quali sono le motivazioni che ci spingono a seguire Gesù? In Giovanni 1:35-38 Gesù chiede ai due discepoli che lo seguivano, “Che cercate?”. Questa domanda attraverso il vangelo continua ad essere rivolta ad ogni credente. Cosa ci spinge a seguire Gesù? Immaginando di avere fisicamente davanti a noi il Signore, che ci rivolgere questa domanda, cosa risponderemmo? Ognuno risponderà certamente che cerca la soluzione a ciò che da tempo affligge e appesantisce il cuore e che, inevitabilmente, riempie di pensieri la mente. I discepoli però erano alla ricerca del luogo dove Gesù dimorava.

Ognuno è legato alla propria casa, e vi fa ritorno al termine di ogni giornata, per due ordini di motivi:

Ci sono sicuramente molti motivi di ordine secondario, come le comodità ed i confort che offre (possibilità di riposarsi, rifocillarsi, di ritrovare le proprie cose e di sentirsi al sicuro).

C’è poi un motivo di ordine primario che consiste nelle altre persone che dimorano nella nostra abitazione. Confort e comodità possiamo trovarle anche in un hotel e possiamo rifocillarci anche in un ristorante, ma ciò che ci lega alla nostra casa è la presenza delle persone che amiamo, che ci appartengono e a cui apparteniamo. Sappiamo che è lì che dimorano e che solo lì possiamo stare in intimità con loro. I due discepoli volevano scoprire dove abitava Gesù per avere un rapporto quotidiano, intimo e personale con Lui.

La Parola ci racconta molte storie di uomini che si avvicinarono a Dio o a Gesù con le motivazioni più svariate: Naaman voleva essere guarito e al contempo onorato (2Re 5:1-11), il giovane ricco voleva essere approvato da Gesù (Luca 18:18-21), nove dei dieci lebbrosi volevano soltanto essere guariti e tornare alla loro vita quotidiana (Luca 17:11-19) e la folla voleva il pane (Giovanni 6:23-26). Queste non sono di per sé ragioni sbagliate, ma secondarie. Motivazioni che, in assenza di altro, rendono la nostra vita misera (1Corinizi 15:19).

Il consiglio di Gesù è quello di cercare prima il regno (Matteo 6:33); “prima” e non “soltanto”. Si tratta di stilare e seguire le giuste priorità. Se sarà così Egli stesso si prenderà cura di noi, e tutte le cose ci saranno date in più.

La nostra vita è il tempio in cui Dio ha scelto di abitare, ma noi siamo disposti ad accoglierlo come Signore? A cosa o chi abbiamo dedicato questo tempio? (1Corinzi 3:16-17).

Cosa è prioritario chiedere e ricercare quando ci accostiamo a Gesù? La parola ci dice che l’azione più urgente che Cristo vuole compiere in noi è quella di donarci vita abbondante (Giovanni 10:10). In Giovanni 6:53 ci viene detto che affinché ciò avvenga dobbiamo mangiare la Sua carne e bere il Suo sangue. Dopo queste parole molti se ne andarono scandalizzati perché non riuscirono a capire che Gesù invitava ad avere con Lui una relazione così intima da scaturire in una totale coincidenza della nostra volontà con la Sua (Giovanni 15:7) e del nostro stesso carattere con quello della Sua persona (2Corinzi 3:18).

Dobbiamo imparare a fidarci del Signore anche quando ciò che dice sembra duro, perché il suo desiderio è che noi abbiamo una vita abbondante. Certamente sarà così nel cielo, ma possiamo goderne già su questa terra, nutrendoci della carne e del sangue di Cristo, figure della sua Parola e della presenza dello Spirito Santo.