27/01/2019

Un Nome Meraviglioso

Un Nome Meraviglioso

La Parola riporta un episodio nel libro dei Giudici in cui l’angelo del Signore (una teofania di Gesù) rispondendo a Manoà (il padre di Sansone) afferma: “Perché chiedi il mio nome? Esso è meraviglioso.” (Giudici 13:18). Perché questa risposta e cosa significa che quello di Gesù è un nome meraviglioso?

Il termine meraviglioso ha in sé un significato ulteriore rispetto a ciò che è semplicemente bello. Evidenzia che si tratta di qualcosa di inaspettato e di sorprendente; una bellezza che va oltre qualunque aspettativa.

Gesù è meraviglioso! Egli supera costantemente ciò che già abbiamo sperimentato, dandoci nuove stupende rivelazioni sulla Sua persona e dei Suoi piani. Le nostre attese saranno sempre molto inferiori rispetto a ciò che Egli medita per noi (Efesini 3:20).

In Giovanni 7:45-46 leggiamo che le guardie inviate per arrestare Gesù tornarono a mani vuote. Quei soldati non l’avevano voluto o potuto prendere ed affermarono: “Nessuno parlò mai come quest’uomo!”. Cosa avevano udito da Gesù e cosa era avvenuto nei loro cuori da renderli incapaci di arrestarlo? Delle guardie senza scrupoli, che avevano scortato ogni tipo di politico e di persona eloquente e che avevano ascoltato centinaia di suppliche nei loro confronti, restano meravigliate dalla persona di Gesù.

In Marco 4:41 leggiamo che i discepoli furono presi da così grande timore nel vedere Gesù che placava la tempesta che iniziarono a chiedersi: “Chi è costui al quale persino il vento e il mare ubbidiscono?”. A volte abbiamo la presunzione di sapere ormai ogni cosa sul Signore e pensiamo di conoscere bene il Suo carattere ed il Suo modo di operare ma non è così. Abbiamo a mala pena visto la superfice della Sua gloria ed Egli è ancora pronto a meravigliarci.

In Giovanni 8:10-11, anche la donna accusata di adulterio sperimenta la meraviglia della persona di Cristo: in attesa di condanna, riceve grazia e perdono.

Gesù era solito sorprendere e stupire fin da bambino (Luca 2:46-47) sia con le Sue parole che con le Sue azioni, ma c’è qualcosa di ancora più grande e meraviglioso che Gesù ha fatto: donare se stesso per cancellare i peccati dell’intera umanità offrendo grazia per mezzo del Suo sangue (Isaia 53).

C’è una lunga lista di martiri che sono morti lottando per una fede o un ideale, ma il sacrificio di Gesù ha un valore infinitamente superiore perché ha portato, e porta ancora oggi, salvezza per la vita di chiunque crede. Questo gesto è il dono del Creatore per le Sue creature.

C’è qualcosa di nuovo che Gesù ha stabilito per la Sua chiesa. In Matteo 23:5-7 Gesù descrive la vita dei farisei ed è il ritratto della realtà presente in qualunque società: chi è ai vertici pretenderà di emergere rispetto alla massa, ma questo equivale a disprezzare ed abbassare gli altri. Fa parte del cuore e della natura dell’uomo e tutti noi siamo soggetti a questo comportamento. Ogni volta che giudichiamo è presente in noi lo stesso spirito dei farisei perché stiamo abbassando il prossimo per innalzare noi stessi. Gesù espone un’altra logica, completamente diversa e sorprendente, in cui tutti gli uomini sono fratelli, il maggiore serve il minore e chi si innalza viene abbassato (Matteo 23:8-12). Una rivoluzione che dimostra il carattere e la meraviglia della persona di Gesù. Questo è ciò che Cristo ha fatto nei suoi giorni su questa terra; svuotando sé stesso e facendosi ubbidiente fino alla morte (Filippesi 2:1-9).

Siamo chiamati ad avere in noi lo stesso sentimento che è stato in Gesù, perché solo abbracciando l’umiltà potremo essere innalzati dal Signore. Allora vedremo i frutti dei nostri sforzi e faremo la differenza nella società. A volte saremo calpestati, non compresi, non apprezzati e non voluti ma è quello che ha vissuto il nostro Signore ed Egli ha risposto a tutto questo amando, servendo e donando la Sua stessa vita per tutti gli uomini, anche per quelli che lo disprezzavano.