10/01/2021

Tra finito ed infinito

Tra finito ed infinito

Cos’è infinto? Un bell’aggettivo, un concetto iperbolico e lontano da noi?

Tutto ciò che ha a che fare con Dio, si “veste” di questo appellativo. Egli può fare infinitamente al di là di ciò che domandiamo e pensiamo (Efesini 3:20), le sue ricchezze sono imperscrutabili (Efesini 3:16-18). Per conoscere questo Infinito, è necessario essere abbracciati dal suo Spirito. Lo Spirito conosce Dio, e lo Spirito può vivere in noi. La sua infinita potenza può manifestarsi in molti modi, ma è capitato nella storia che Dio agisse servendosi di cose che non sono: donne sterili, uomini balbuzienti, persone ingiuriate ed offese. Gli ultimi.

Nel momento in cui Dio introduce un uomo alla sua presenza, lo apparta dal luogo e dal contesto che come spire lo avvolgono; Abramo fu portato fuori dalla sua tenda per contemplare il cielo stellato e le promesse di Dio (Genesi 15:5); Elia uscì dalla grotta per captare la vera presenza di Dio (I Re 19:12-13).

Per poter sviluppare una vera crescita, dovremmo uscire dalla nostra zona di conforto, uscire per poter accedere a quella dimensione di infinito. Poche volte Gesù ebbe una vera casa: non c’era posto per la sua famiglia negli ostelli, cacciato dalla sinagoga della sua città, non un posto dove posare il capo, presenza che turbava un paese che aveva visto un miracolo.

Dio deve entrare. L’uomo uscire.