17/01/2021

Il giorno delle cose straordinarie

Il giorno delle cose straordinarie

C’è un tempo per lo stupore, il giorno in cui i nostri occhi vedono il potere di Dio esprimersi in modo non ordinario.

Accade oggi, come accadde diversi anni fu.

Gesù è diretto in casa di Iairo, un importante membro della sinagoga, visto il bisogno urgente di intervenire sulla figlia malata. (Luca 8:40-56)

Durante il tragitto però, una folla accalca il maestro, frusciando una serie di contatti vagamente percepibili; tra questi, una donna, da anni fra atroci sofferenze e fondi prosciugati senza un effettivo esito positivo. La donna tocca Gesù, e guarisce. Iairo è lì, assiste alla scena col cuore in gola, soffocando probabilmente più di un fremito nell’attesa di giungere a casa quanto prima. Ma Gesù si ferma, riconosce che quello non è un contatto finalizzato a una mera curiosità, accidentale o per uno scopo evasivo: era il contatto di chi, con una ferma e struggente determinazione, era deciso a credere e a ottenere ciò di cui aveva bisogno.

E Gesù prosegue. Verso i due giunge un uomo, col passo deciso e la faccia di chi non aveva più nulla da sperare: il maestro può anche andare via, qualunque prosecuzione non sarebbe che un incomodo per tutti. Ma Gesù risponde a Iairo. La conoscenza di Dio scava talmente nelle viscere dell’intimo umano da scoperchiare tutti i dubbi, i quesiti e le angosce che affliggono il nostro cuore.

Vedendo la ragazza, Gesù afferma si tratti di semplice “sonno”, e la cosa genera ilarità tra i presenti, fino a poco prima impegnati in un pianto che di empatico forse aveva ben poco. Fino a quando la mano di Dio non solleva quel corpo ancora non troppo freddo, resuscitandolo.

Il Dio che serviamo non si lascia distrarre da tocchi inutili, opinioni comuni e tempistiche stabilite dal buon senso.