In Matteo 20:20-28 Gesù, accingendosi a compiere l’opera di salvezza sulla croce, ribadisce di essere venuto per servire, ammonisce e invita i discepoli a non desiderare posti d’onore davanti agli uomini, bensì prodigarsi con attitudine di servizio per il prossimo.
Negli anni del proprio ministerio Gesù dimostrò sempre di non bramare potere, comando e gloria, benché ne avesse piena autorità, ma servì i suoi discepoli e i bisognosi, sempre in totale dipendenza dal Padre.
Anche noi credenti abbiamo il compito di prendere cura del talento, o dei talenti, a noi affidati, ricordando che il Signore guarda al cuore.
Il Cristo venne sulla Terra in umiltà, nascendo in una mangiatoia, sopportando grandi sofferenze e una morte atroce, perché aveva lo sguardo rivolto al compito affidatoGli dal Padre, a servizio dell’umanità intera, per questo affrontò tutto con gioia, per amor nostro.
Imitiamo il carattere di Gesù, servendo il nostro prossimo come offrendo un servizio a Dio stesso, incoraggiando, esortando, e il Signore, che vede nel segreto, ce ne darà la ricompensa (Matteo 6:3-4).
Predicazione del fratello Mirko Negri,
di “Cristo è la risposta“