13/06/2021

Sete dell’anima

Sete dell'anima

Salmo di Davide, quando era nel deserto di Giuda. O Dio, tu sei il mio Dio, io ti cerco dall’alba; di te è assetata l’anima mia, a te anela il mio corpo languente in arida terra, senz’acqua.” Salmi 63:1

Il mal di vivere sembra dipendere da molti motivi sociali o politici, esterni a noi, mai come dopo questo lungo periodo di Pandemia abbiamo desiderato tornare alla normalità, accorgendoci però che la nostra anima era assetata ben più nel profondo di quanto sembrasse. Quando l’anima è languente anche il corpo soffre, per questo motivo analizzeremo i sintomi della disidratazione, trasportandoli sul piano spirituale.

1) La mancanza di sete, pur avendo bisogno d’acqua, è come la mancanza di interesse nell’ accostarsi a Dio, alla preghiera e alla ricerca della Sua presenza. Egli infatti dimora in noi nella misura in cui noi dimoriamo in Lui, proporzionalmente al nostro desiderio di riceverLo.

2) I crampi muscolari, che impediscono il movimento e la posizione eretta, sono l’impedimento ad attivarci e muoverci nella volontà di Dio e nel servizio, che diventa per noi fastidioso e pesante, non più svolto con gioia e serenità.

3) La debolezza generale è come l’incapacità di reagire in modo adeguato alle sfide della vita, tutto sembra troppo pesante.

4) Il calo del peso corporeo, a motivo della perdita di liquidi fondamentali, è paragonabile a un abbassamento delle nostre forze spirituali, per il quale la natura carnale prende il sopravvento.

5) La diminuzione della diuresi, ovvero non eliminare quegli scarti che produrrebbero un’ intossicazione nell’organismo, sono paragonabili spiritualmente a tutte le scorie negative nel nostro cuore, nella nostra mente, e nei nostri pensieri, che un’anima sana dovrebbe eliminare: peccati nascosti, mancanza di perdono, depressione e scoraggiamento ne sono alcuni esempi.

6) La secchezza di labbra, pelle e mucose, che producono difficoltà nella comunicazione, ovvero spiritualmente quella difficoltà di parlare del Signore ed evangelizzare, senza farlo con gioia e spontaneità.

7) L’ aumento della temperatura corporea, come lo squilibrio spirituale pure in condizione di apparente normalità.

8) L’ infossamento dei bulbi oculari, paragonabile ad un calo della vista spirituale, a un mancato discernimento sotto la guida dello Spirito Santo.

9) L’ aumento della frequenza cardiaca è paragonabile a ciò che avviene quando ci lasciamo prendere dall’ansia e dall’agitazione di fronte agli ostacoli della vita, impedendo ogni condizione di serenità.

10) La mancanza di lacrime nel pianto e la freddezza delle estremità sono come il diventare spiritualmente superficiali, non raggiungere un vero pentimento né prendere una posizione contro gli elementi che danneggiano la nostra vita.

L’anima nostra senza Dio è morta e arida, impossibile dissetarla a cisterne rotte e screpolate.
Come per l’esercito di soldati di Gedeone (Giudici 7:1-8) saremo adatti ad affrontare ogni battaglia se anziché indugiare, inginocchiandoci all’ambizione della carriera e ai bisogni materiali, porteremo velocemente l’acqua alla bocca, ricordando che il Signore è l’unica garanzia di vittoria e soddisfazione.

A tutti questi sintomi spirituali possiamo porre rimedio, perché il Signore è pronto a soddisfare la sede delle nostre anime, per farci camminare nella pace e nell’armonia della Sua volontà.
La soluzione è il dono di Dio, attingere ai fiumi d’acqua viva che sgorgano dal Suo cuore e dal Suo trono (Gesù stesso lo dice alla donna samaritana in Giovanni 4:7-14).

Rispondiamo al Suo invito – “vieni alle acque” – troveremo nuove forze, il nostro cuore dissetato disseterà altre anime a propria volta.