10/02/2019

Se non è costato nulla, non servirà a nessuno

Se non è costato nulla, non servirà a nessuno

In Isaia 40:31 c’è un’espressione molto conosciuta della Parola di Dio, ma è curioso vedere come sia utilizzato il termine “acquistare” e non semplicemente “ricevere”. Vi è una profonda differenza tra il valore che attribuiamo a qualcosa che abbiamo ricevuto senza sforzo e qualcosa che invece abbiamo acquisito pagando un alto costo, in termini di fatica, impegno e tempo.

Come credenti siamo spesso molto focalizzati sulla grazia. Ci riempie il cuore di gioia pensare che Gesù ci ha spontaneamente donato ciò che non meritavamo e che mai avremmo potuto acquistare. Al contrario, non sempre consideriamo a pieno che ci sono cose che non ci saranno date gratuitamente e che risultano fondamentali per la nostra crescita spirituale.

In 2 Samuele 24:1-17 leggiamo del re Davide che decide di fare un censimento per misurare le sue forze. Il capo del suo esercito cerca di dissuaderlo ma senza successo. Il peccato di Davide viene punito con la peste e Dio dice a Davide, attraverso il profeta Gad, di andare a costruire un altare nell’aia di Arauna. La prima cosa che Davide dice ad Arauna è “sono venuto per comprare…” (2 Samuele 24:21). Quando poi Arauna offre gratuitamente al suo re tutto il necessario per costruire l’altare e fare un sacrificio a Dio, Davide risponde: “No, io comprerò da te queste cose per il loro prezzo e non offrirò al SIGNORE, al mio Dio, olocausti che non mi costino nulla”. Davide avverte chiaramente il bisogno di pagare ciò che offre a Dio e lo fa spontaneamente e con grande risolutezza.

La vita del credente inizia con il più grande dono, pagato da Cristo, ma poi il cammino e le esperienze che il Signore ci pone davanti assumono davvero valore solo se noi siamo disposti a spenderci per Lui. È un requisito fondamentale per arrivare a comprendere e apprezzare la grazia. Un credente che offre qualcosa che non gli costa nulla non avrà necessità di cambiare il proprio stile di vita, di fare rinunce, di dare la priorità al Signore togliendola ad altro. Il servizio di un tale credente è sterile: non cambierà il suo cuore, non ne scaturirà benedizione, non ne verrà una crescita e non ne vedrà i frutti. Siamo sempre più propensi a spendere il nostro tempo nel risolvere da soli i problemi piuttosto che nella comunione con Dio e non ci rendiamo conto che se noi dessimo a Lui la priorità, Egli stesso combatterebbe per noi le nostre battaglie. Quando diamo a Dio lo scarto della nostra giornata significa che stiamo facendo affidamento sulle nostre forze e allora saremo tentati di misurale, proprio come fece Davide. Vorremo conoscere la nostra forza per confrontarla con la difficoltà o con il nostro prossimo ed essere poi presi o da scoraggiamento e paura o da orgoglio e spirito di giudizio. Il pericolo è quello di cadere in un grande inganno: pensare che ciò che abbiamo sia merito nostro, dimenticando che l’abbiamo ricevuto e che ne siamo solo amministratori (1 Corinzi 4:6-7).

Amministrare i doni di Dio è una grande responsabilità e per farlo correttamente dobbiamo imparare a dipendere da Lui. Dobbiamo comprendere che è Lui che dà, Lui che conserva, Lui che alimenta e Lui che toglie. Noi siamo solo vasi di terra, strumenti che devono mettere il loro impegno nel rimanere completamente arresi. Giovanni Battista lo aveva compreso bene (Giovanni 3:27).

Ci sono due modi di portare avanti il nostro servizio: sospinti dal sentimento del nostro cuore, che ci porta ad essere attivi e intraprendere sempre nuove iniziative, oppure trascinati e forzati solo da un senso di dovere. In Luca 7:36-50 troviamo entrambe queste figure. Ciò che conta è offrire a Dio ciò che viene da un cuore che ama, senza badare al costo. Solo allora vivremo con una consacrazione ed una dedizione che inevitabilmente cambieranno la nostra vita.

L’invito che Gesù ci rivolge è quello di acquistare da Lui ciò che può avvicinarci, darci una nuova visione e aggiungerci le forze necessarie per restare fermi nella sua volontà (Apocalisse 3:18).

Signore, dacci grazia di seguire il Tuo consiglio.