18/02/2019

Lasciati illuminare

Lasciati illuminare

La luce è un elemento fondamentale per la vita e la Scrittura utilizza questa legge fisica per spiegare la realtà spirituale. In Matteo 4:12-17 Gesù è ancora all’inizio del sul ministero e l’evangelista Matteo ci fa conoscere il suo spostamento da Nazareth alla Galilea. Certamente viene esplicitato questo trasferimento per farci comprendere come Gesù, dopo l’arresto di Giovanni, volesse uscire, per qualche tempo, dalla ribalta che lo circondava ma non si tratta solo di questo. Gesù aveva una missione ben precisa da compiere in Galilea e nei versi successivi è scritto che ciò avvenne affinché si adempiesse la profezia di Isaia.

In Isaia 8:19-22 leggiamo che il popolo della Galilea è colpevole di essersi sviato dal Signore e ci viene descritto come “il popolo che stava nelle tenebre”. Isaia profetizza la loro deportazione, di lì a poco, per mano del popolo Assiro. La ribelle Galilea era da secoli in un buio di disperazione e difficoltà che si autoalimentava, perché avevano abbandonato il Signore. Tuttavia, al verso 23 di Isaia capitolo 8, troviamo uno dei meravigliosi “ma” della Bibbia e la Parola del Signore inizia a parlare di un cambiamento e di una speranza: “Le tenebre non dureranno” e leggiamo una gloriosa promessa: “Il popolo che camminava nelle tenebre, vede una gran luce” (Isaia 9:1). Questa luce, di cui parla la Scrittura, ha l’effetto di restituire la vita e allontanare le ombre della morte; porta gioia e allegrezza a tutto il popolo e rompe ogni strumento di oppressione restituendo la libertà (Isaia 9:2-4). Questi versi ci parlano di Grazia! Per la colpevole Galilea c’è perdono e questa nuova luce risplendente porta vita e gioia. Infine, Isaia ci guida a comprendere che tutto questo è riconducibile all’opera di una persona: Cristo Gesù, figlio di Dio (Isaia 9:5-6).

Matteo, ispirato dallo Spirito Santo, nello scrivere il vangelo, comprende perfettamente cosa si adempì quel giorno, in cui Gesù andò ad abitare a Capernaum, in Galilea. Il popolo che era nelle tenebre vede finalmente la grande luce della grazia, annunziata da Cristo Gesù.

Stare nelle tenebre è una condizione terribile: è difficile orientarsi, fare qualunque attività diventa complesso, diviene impossibile distinguere correttamente ciò che ci circonda e si è totalmente ignari della presenza di eventuali pericoli. Per questo, l’insoddisfazione e l’inquietudine caratterizzano chi è nelle tenebre: si vorrebbe cambiare le cose ma non si riesce, ogni movimento è impedito, gli urti e le cadute sono improvvise e nessuno sa dove andare, cosa fare e come salvarsi. Questa è la condizione di chi è senza Cristo, la luce del mondo.

Eppure, è scritto: “la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce” (Giovanni 3:19). Ci si può abituare ad una vita trascorsa nelle tenebre a tal punto da non voler più cambiare. Si pensa che sarebbe faticoso e umiliante incamminarsi verso la luce. Addirittura, la rassegnazione può essere tale da non riuscire più a credere che possa veramente avvenire un grande cambiamento nella nostra vita. Altre volte è la paura a tenerci lontano dalla luce di Dio e a farci nascondere nelle tenebre. Gesù è Verità, e confrontarsi con la verità spaventa perché ci pone di fronte alla nostra reale condizione, costringendoci a riconoscere ciò che siamo: peccatori bisognosi di grazia. Da Adamo ed Eva, fino ad oggi, l’istinto del peccatore non è cambiato: mentre Dio lo chiama, l’uomo cerca ridicoli nascondigli per la sua nudità. Ma la luce di Dio non viene per giudicare e condannare ma per rialzare e riabilitare colui che si ravvede (Proverbi 28:13).

In Matteo 4:17 è scritto che Gesù predicava ravvedimento. Questa è una parola quasi in disuso per noi, ma esprime perfettamente ciò di cui ogni peccatore ha bisogno: cambiare la propria strada ed invertire la direzione dei propri passi. L’uomo, guidato dal suo cuore, si incammina per una via che lo conduce alla morte; ma Gesù, vuole riportarci a Lui. La scelta di ravvederci spetta a noi ed oggi è il tempo opportuno, perché il Regno dei cieli è vicino. Un giorno il tempo della Grazia finirà e la Luce del Signore ci illuminerà per giudicare. Allora non ci sarà più tempo per ravvedersi.

Siamo chiamati a dimorare nella Sua luce per essere di giorno in giorno santificati dal Suo Spirito lasciando che emergano i nostri aspetti carnali per rimuoverli ed avere una più intima comunione con Dio. Dobbiamo comprendere che entrare alla Sua luce significa accettarlo come Salvatore ma anche come Signore e che questi sono due aspetti inscindibili. Questo è il tempo in cui la Sua chiesa deve prepararsi ad incontrarlo.

Ti lascerai illuminare sempre di più? Dimora nella luce di Dio che conduce al ravvedimento per donare nuova vita.