27/09/2020

Mani distese o dita puntate?

Mani distese o dita puntate?

Quando passiamo dei momenti difficili, possono esserci due tipi di comportamento che emergono: cercare il colpevole per la situazione in cui ci troviamo o stendere le nostre mani per ricevere o offrire aiuto. È innato il cercare di discolparsi accusando gli altri, ma questo crea fratture enormi nelle nostre relazioni (Galati 6:1-5).

In 1 Corinzi 11:28-32, leggiamo che per il mancato discernimento del corpo di Cristo, molti nella chiesa di Corinto erano malati e altri, addirittura, morivano. Questo non significa che tutte le malattie e le morti che avvengono nella chiesa siano per questo motivo, ma l’apostolo Paolo ci avverte che quando non capiamo le dinamiche spirituali che ci legano gli uni agli altri, corriamo un serio pericolo per la nostra vita.

Infatti, la nostra forza non viene solo da noi stessi ma da ogni singola parte del corpo di Cristo. Per questo motivo, dobbiamo essere accorti nel comprendere che, se la nostra forza viene dall’unità della chiesa, l’opera del nemico sarà quella di dividerci e allontanarci. Il desiderio di Gesù è che noi possiamo essere uno in Lui; la vita, la forza e la salute della chiesa sono fondate sull’unità in Cristo. Perciò non trascuriamo la comunione fraterna, quel sentirsi gli uni parte degli altri, perché è il primo passo verso quella frattura che il nemico vuole infliggere nel corpo di Cristo.

Il problema nel nostro cammino cristiano non è tanto quello di ritrovarci a terra, ma di non stendere la nostra mano per essere aiutati (Matteo 14:25-32). A volte, questa mano potrebbe essere la mano di un nostro fratello o sorella in Cristo e, nel nostro orgoglio, potremmo non voler accettare quell’aiuto pensando di potercela cavare da soli. Ma il corpo di Cristo ha proprio questa funzione: la nostra forza non è individuale ma è una forza che viene da ogni singola parte del corpo.

Come stanno spiritualmente le nostre mani?
Nel momento in cui io punto il dito contro il mio fratello o la mia sorella, sto solo segando il ramo sul quale sono seduto. Non sto facendo del male al di fuori di me ma dentro al mio cuore.