04/10/2020

Consapevoli dell’Eternità

Consapevoli dell’Eternità

L’intervento di Dio nella nostra vita non è circoscritto a questa vita soltanto: se abbiamo sperato in Cristo per questa vita soltanto, siamo i più miserabili degli uomini (I Corinzi 15:19). Parole forti, ma che sottolineano un’insidia reale. Se concentriamo i nostri pensieri soltanto sul viaggio e non sulla destinazione, esso diventerà il fine stesso dello spostamento, e non la meta finale. Questa è l’Eternità. Quanto però l’uomo ne è consapevole? Dio ha messo sul cuore dell’uomo il pensiero dell’Eternità (Ecclesiaste 3:11), ma molto, troppo spesso, questo pensiero finisce per essere effimero e fugace. È giusto prestare le dovute attenzioni ed emozioni a questo viaggio, ma se si perde la giusta prospettiva si rischia di deformare tutto.

Nella vita avrai problemi, gioie, dolori, esperienze di ogni tipo, e ad ogni modo sei come una tenda che si disfa (II Corinzi 4:16), perché ciò che riguarda il mondo sensibile è per un tempo. L’opera di Cristo pertanto non si limita alla vita corrente, ma fa in modo che sia possibile ricongiungerci col corpo eterno preparato per ognuno di noi. Lo Spirito di Dio è la caparra di questa Eternità.

La morte non è che una potatura, un stop momentaneo destinato a rendere il corpo da mortale a immortale, che assorbe l’immagine celeste. Questo dovrebbe darci speranza, e ripristinare la giusta visione e il corretto scopo della nostra vita. Deponiamo ogni peso (…), fissando lo sguardo su Gesù. (Ebrei 12:1-2)