01/11/2020

L’oggetto dei nostri pensieri

L'oggetto dei nostri pensieri

La Bibbia, più volte, ci ricorda di quanto sia fragile e corruttibile la nostra mente. In 2 Tessalonicesi 2:1-5, l’apostolo Paolo è sorpreso che questa chiesa si sia lasciata turbare la mente così facilmente. Paolo aveva dato a questi fratelli gli strumenti per dimorare nella verità e si aspettava un comportamento più fermo. Purtroppo, questi “filtri spirituali” non erano stati attivati per cui, quando la loro mente fu esposta ad indicazioni errate, si lasciarono turbare. I fratelli di Berea, d’altro canto, non davano nulla per scontato ma filtravano ogni cosa attraverso la Parola di Dio (Atti 17:11). Paolo loda questa nobile attitudine che deve appartenere ad ogni credente.

Se non filtriamo ciò che sentiamo, la nostra mente rimarrà avvolta da un velo che ci impedirà di vedere la verità (2 Corinzi 3:13-14). Questo velo viene abolito solo in Cristo Gesù; se vogliamo comprendere la parola di Dio, dobbiamo rivolgerci alla Parola di Dio, alla Persona di Cristo che attraverso lo Spirito Santo riesce a rendere la Parola vivente ed efficace nelle nostre vite.

Quanto abbiamo cura della nostra mente? Qual è l’oggetto dei nostri pensieri? Quello che non si vede, quello che attraversa la nostra mente, quanto ci preoccupa? Il fatto che non si veda non significa che non abbia un impatto, anzi, è proprio la nostra mente ad aver il maggiore impatto nella nostra vita, perché è la sala operativa da dove partono le indicazioni, ogni cosa che poi si traduce in azione e produce delle conseguenze nella nostra vita.

È facile cadere in una trappola mentale. La nostra mente è il campo di battaglia dove si scatenano pensieri, dubbi, desideri, perciò essa deve essere rinnovata (Efesini 4:22-24), perché senza il rinnovamento della mente, non c’è trasformazione (Romani 12:2).
Non trascuriamo la nostra mente, ma spostiamo l’attenzione da ciò che è visibile a ciò che è invisibile.