08/11/2020

Chiodi o guinzaglio?

Chiodi o guinzaglio?

Immediatezza o pazienza? Queste sono le due vie che distinguono la “carne” dallo “spirito” (Galati 5:13-26). La prima strada è una strada di opere, qualcosa che richiede un soddisfacimento immediato, un tutto e subito. Lo spirito invece si manifesta come un frutto, qualcosa che va custodito, lavorato, atteso.  La natura corrotta dell’uomo non permette di godere di una vera vita (Romani 8:5-8), perché non potendo obbedire alla legge di Dio cercherà sempre una via rapida, che alla fine risulterà tossica.

Alcuni tentano di camuffare questo con un guinzaglio temporaneo, ovvero silenziare il proprio ego davanti a persone per riceverne il gradimento, mentre dentro persistono propositi egoisti.  Gesù ci mette in guardia da questo atteggiamento ipocrita (Matteo 6:1): il bene, la ricerca di Dio, devono essere fatti per essere graditi a Lui, non ad altri. Ma la natura carnale è subdola; piuttosto che restare calma e cercare la gloria di Dio vuole mascherare i propri comportamenti. Così non deve essere. Non può esistere negoziazione con questo tipo di mentalità, perché essa non può obbedire alla legge di Dio. Qui entrano in gioco i chiodi. Un guinzaglio trattiene una animale o un oggetto, ma poi, una volta sciolto uno di questi due, esso torna alla sua completa libertà. Il chiodo uccide.

L’uomo ha bisogno di essere redento, ma per farlo deve passare anch’egli per una “morte”, come accaduto per Cristo. Uccidere una natura miope e primordiale per nascere dall’Alto.