07/06/2020

La radiografia dell’anima

La radiografia dell’anima

Quando si è portati a credere di essere delle persone affabili e di buon animo, ci si rende conto in minima parte che all’interno della mente umana esiste una natura – o meglio una legge – controllata dalla carne e impossibilitata a sottomettersi alla legge di Dio (Romani 8:6-7).

Nessuno è esente da questa condizione. Credere nei propri buoni propositi potrebbe rivelarsi alquanto rischioso. Poiché esiste questa legge, pur avendo la consapevolezza che la volontà di Dio sia altra cosa, si è portati alla sottomissione verso la prima, la legge del peccato che volenti o no ha una sua autorità, e che anche se non dovesse prevalere del tutto genererebbe comunque una viziosa condizione di stallo.

Dio solo può far sviluppare la natura del suo Spirito in noi, perché in questa carne, comprese quindi anche le migliori intenzioni da parte nostra, non abita alcun bene (Romani 7:18). È necessaria la morte di una natura perché l’altra possa crescere, sta a noi scegliere quale, e a Dio compiere l’opera.

Isaia poté vedere il Signore nell’anno della morte del re Uzzia (Isaia 6:1); affinché la generazione di Giosuè potesse conquistare la terra promessa, la precedente dovette cedere il passo, non avendo trovato gradimento presso Dio (Numeri 32:13). Uccidere questa natura significa mettere a morte pensieri, scelte e azioni che non onorano il Signore ma il nostro ego. Seguire le orme di Cristo invece porta a giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo, ben altra prospettiva dunque dalla falsa idea di vana mortificazione per lungo tempo propinata. Dato che esistono due leggi, una deve prevalere sull’altra, non è possibile servire due padroni. Camminate per lo Spirito e non adempirete i desideri della carne. (Galati 5:16).