18/04/2021

Il linguaggio di Dio

Il linguaggio di Dio

Genesi 2:15 ci indica il primo impegno che il Signore stabilì per l’uomo: lavorare e custodire la Sua creazione, tenendola sotto controllo e avendone cura. Anche Dio si fa carico del medesimo ruolo, verso di noi, e verso il creato, aprendo così la strada ad una collaborazione con l’uomo (I Corinzi 3:9).

Poiché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna.
Attingiamo dal verso in Giovanni 3:16 cinque punti fondamentali per una collaborazione ben riuscita.

Dio: parlare la stessa lingua, come tra Dio Il Padre, Il Figlio e Lo Spirito Santo, che in una perfetta unione comunicano sempre con un linguaggio di amore e grazia. Comprendersi è indispensabile nelle relazioni umane e per eseguire insieme un lavoro, ce ne dà piena dimostrazione, in negativo, l’esempio biblico della costruzione della torre di Babele (Genesi 11:6-8).

Ha tanto amato il mondo: essere animati dagli stessi sentimenti, per essere pronti ad una completa dedicazione, che consenta di raggiungere l’obiettivo posto di fronte a noi nella sua interezza.

Ha dato il Suo unigenito Figlio: avere un progetto comune.

Affinché chiunque creda in Lui non perisca: avere i medesimi obiettivi, e desideri rivolti nella stessa direzione.

Abbia vita eterna: provare la stessa soddisfazione al raggiungimento dell’obiettivo.

Il giorno di Pentecoste (Atti 2:1-4) un nuovo linguaggio è stato provveduto da Dio ai credenti, per mezzo dello Spirito Santo, per unire e permettere ancora una volta una comunicazione spirituale col Signore (I Corinzi 2:12-14) e con gli altri. È questo un modo di parlare che coinvolge interamente la nostra vita, per esprimere ciò che è nel nostro cuore, ma anche per empatizzare con il cuore affamato del nostro prossimo, donandogli parole di conforto e comprensione.
Tra i ministeri di Cristo vi è quello di interprete tra Dio e l’uomo (Giobbe 33:23-27), Egli parla direttamente al nostro spirito, per metterci in contatto con la presenza del Padre, senza possibilità di fraintendimento.
La Sua capacità di comprenderci e conoscerci è perfetta, ed Egli è sempre pronto ad ascoltare, intervenire in nostro favore, e portare a compimento l’opera iniziata in noi.