30/09/2018

Guideresti a fari spenti?

Guideresti a fari spenti?

Guideresti a fari spenti?

Immaginate di avere bisogno di una riparazione in casa e decidete di affidarvi ad un operaio che esegue il lavoro perfettamente ed in modo onesto. Se questo si ripete ogni volta che è chiamato in causa, inevitabilmente questa persona, conquisterà la vostra fiducia.

Così è anche nella vita cristiana: sperimentando giorno dopo giorno l’amorevole cura del Signore, la nostra fede in Lui cresce. Eppure, nella Parola troviamo molti episodi di persone che, pur avendo sperimentato più volte la potenza di Dio, improvvisamente cadono preda della depressione e dello scoraggiamento. Ne sono dei chiari esempi Elia (I Re 19:3-4) ed il popolo d’Israele (Numeri 14:1-4). Sembra che, di fronte alla difficoltà, tutte le grandi opere compiute da Dio si dissolvano dalla loro mente.

La Parola ci esorta a ricordare ciò che Dio ha fatto per noi (Salmo 103:2) tuttavia a volte sembra non essere sufficiente. Perché, davanti ad alcune difficoltà, ciò che Dio ha fatto in passato, gli insegnamenti biblici, le testimonianze dei fratelli, non ci sovvengono alla mente e non ci confortano?

Solo alla luce della Sua Parola possiamo affrontare i problemi dando il giusto peso ad ogni cosa, solo allora avremo ben presente chi Dio è e ciò che Egli fa in favore dei Suoi figli.

Fin quando, nella nostra vita, brillerà la luce del Signore avremo una visione corretta e le nostre scelte saranno motivate e sorrette dalla fede. Ma se la Sua luce si dovesse spegnere o affievolire, sentimenti di depressione, paura e smarrimento inizierebbero a farsi largo nei nostri cuori e produrrebbero pensieri ed affermazioni come quelle di Elia o del popolo di Israele.

In Matteo 27:41-50 vediamo che si fece buio per tre ore. Quando sembra che tutto sia finito e che il male stia trionfando, il buio circonda la croce. Anche in Egitto si fece buio per ben tre giorni (Esodo 10:21-23). Le tenebre produssero due effetti emblematici da un punto di vista spirituale:

  1. non si vedevano più l’un l’altro”: l’assenza della luce di Dio nella nostra vita, provoca uno stato di paura e depressione tale che ognuno pensa soltanto a se stesso; è il trionfo dell’egoismo ed il nostro prossimo diventa invisibile.
  2. nessuno si mosse dal luogo in cui era”: le vite delle persone ristagnano, paralizzate e prigioniere delle tenebre; non c’è crescita, libertà o conoscenza.

Affermazioni come quella del Salmo 27:7 dovrebbero essere una realtà costante per un cristiano. Se riponiamo la nostra fiducia in Lui e accettiamo il Suo piano per noi, cammineremo nelle Sue vie perfette e non saremo delusi (Salmo 33:11).

Viviamo in tempi in cui le tenebre si infittiscono e nessuno di noi è così incosciente da guidare nella notte a fari spenti. Non basta avere una lampada perché vi sia luce ma occorre che sia funzionante, accesa ed alimentata. Similmente non è sufficiente avere una Bibbia per essere guidati da Dio. Chiediamo al Signore l’olio dello Spirito Santo affinché illumini la nostra mente per comprendere a pieno la Verità della Sua Parola e rimanere ad Essa fedeli (Giovanni 8:31).

Facciamo dunque attenzione alle nostre lampade in attesa del giorno in cui non ci serviranno più, perché saremo finalmente con Lui (Apocalisse 22:5).