Gesù stava tornando da Gerasa, da dove cioè era stato scacciato, e una grande folla prese a seguirlo. Gesù era spesso circondato da moltitudini e, se pure agli occhi dei discepoli erano solo estranei, Egli aveva una conoscenza profonda di ognuna di quelle persone. In quella folla c’erano due casi di estremo bisogno; e Gesù non si tira indietro. Molti Lo seguivano per curiosità, ma queste due persone avevano fede in Lui ed erano determinate a raggiungerlo: Iairo, il capo della Sinagoga, che aveva una figlia molto malata e una donna che da dodici anni aveva perdite di sangue. Talvolta ci rassegniamo alle difficoltà e alle malattie ma il Signore vuole che abbiamo fiducia in Lui e ricerchiamo la guarigione con tenacia, fede, determinazione e costanza (Salmo 34:8). L’amore di Dio è forte, reale e violento. Un amore che vuole liberarci da ogni sofferenza e schiavitù. Dobbiamo gioire ogni giorno della nostra vita perché il Signore non ci lascia e non ci abbandona (Matteo 28:20). Il Dio che divise le acque del mar Rosso, che vinse Gerico e che guarì la figlia di Iairo è ancora lo stesso ed è il nostro Dio.
La donna di cui ci parla Luca 8:40-56 è una donna consumata nel corpo, nelle finanze e nello spirito da una malattia lunghissima, ma aveva ancora un desiderio ardente. Ella nel suo cuore pensava “se riesco a toccare il lembo della veste di Gesù, per certo sarò guarita” e, nonostante gli ostacoli e la sua poca forza, si fece spazio arrivando, con determinazione, ad ottenere ciò di cui aveva bisogno. La storia di questa donna ci insegna che talvolta saremo chiamati a sperare contro speranza, ma se avremo fede, non rimarremo delusi e anche noi ci sentiremo dire da Gesù: “la tua fede ti ha salvato; va in pace”.
Dobbiamo fidarci di Gesù, perché Dio ha scelto di manifestarsi all’uomo attraverso di Lui. Egli è chiamato l’Emmanuele (Dio con noi) ed è l’unico nome dato agli uomini per mezzo del quale possiamo avere salvezza (Atti 4:12).
Israele non credette quando ascoltò la Parola di Dio e non poté entrare nella terra promessa. Anche noi siamo chiamati a credere e a obbedire alla Parola di Dio per poter afferrare le Sue promesse.
Anche la fede di Iairo, ad un certo momento, viene messa a dura prova: arriva la notizia che sua figlia è ormai morta e nella mente di tutti i presenti si fa largo lo stesso pensiero: “ormai, non c’è più alcuna speranza”. Ma Gesù va in controtendenza chiedendo a Iairo qualcosa che forse nessuno di noi avrebbe avuto il coraggio di dirgli: “non temere, ma solo credi!”. Anche di fronte alla morte, Iairo è chiamato a non arrendersi ma a continuare ad avere fede perché tutto è possibile se è Gesù a parlare.
Iairo scelse di continuare a fidarsi di Gesù anche quando la situazione era ormai disperata e non rimase deluso.
Fidiamoci di Gesù imparando a conoscerlo ogni giorno di più e coltivando la fede nei nostri cuori.