06/01/2019

Fede Vitale

Fede Vitale

Quando un amico fa per noi qualcosa che va oltre le nostre aspettative, iniziamo a riflettere sul valore di quell’amicizia e ci rendiamo conto che è animata da un sentimento di affetto più profondo di quanto immaginavamo. Così è dell’amore di Dio per noi. A volte pensiamo di essere indegni o di meritare una punizione ma quando sperimentiamo il perdono e la grazia realizziamo che il Suo amore va ben oltre quello che avevamo percepito e ne rimaniamo sorpresi. Di per sé, l’uomo non è in grado di comprendere a pieno l’amore di Dio (Efesini 3:18). Si tratta di un mistero di fronte al quale anche gli angeli si interrogano: Gesù che ha scelto di amare coloro che erano suoi nemici e che lo ferivano con i loro peccati (1Giovanni 4:9). Per comprendere questo gesto dobbiamo vivere in relazione col nostro Signore ed acquisire la sua mente.

Per relazionarci nella maniera corretta con Dio, la Parola dice che abbiamo bisogno di fede (Ebrei 11:6). Per il credente la crescita della fede passa dalle prove. Dobbiamo quindi imparare ad approcciare le tribolazioni pensando che queste sono solo realtà temporanee nel nostro pellegrinaggio su questa terra ma che produrranno un frutto per l’eternità (Giacomo 1:1-8). A volte si cade in un immobilismo spirituale in cui pur riconoscendo Gesù come Signore non facciamo la sua volontà per mancanza di fede (Luca 6:46). Siamo incerti, dubbiosi e non riusciamo a ricevere ciò che chiediamo.

Anche l’apostolo Paolo parla di questo combattimento, nella sua stessa vita, tra il desiderio di seguire la volontà di Dio e la natura carnale (Romani 7:14-25). Sembra che Paolo stia parlando di una catastrofe e di una vita di totale fallimento. In realtà parla semplicemente di una battaglia spirituale che inizia nella vita del credente con la salvezza e che dura per tutta la vita terrena. È una realtà che siamo chiamati ad accettare. Non riusciremo con i nostri sforzi o con l’autodisciplina a liberaci dalla nostra carnalità; l’unica possibilità è Cristo Gesù (Romani 8:1). Solo con una piena arresa e fiducia in Lui possiamo seguire la volontà del Padre vivendo nella guida dello Spirito Santo.

A volte si insegna che le “dichiarazioni di fede” possono contribuire ad aumentare la nostra fede ma non è così. La dichiarazione è la conseguenza di un cuore che ha fede nel Signore e non il contrario. In Ebrei 11:1 ci viene detto che la fede riguarda certezza e dimostrazioni. La nostra fede non può dunque essere incerta e va dimostrata con atti pratici e coerenti con quanto professiamo. Senza fede non possiamo essere benedetti né benedire alcuno (Ebrei 11:6).

In 1 Corinzi 13:2 Paolo indica l’unico terreno dove la fede cresce rigogliosa: l’amore di Dio. Nulla vale la fede senza l’amore e possiamo quindi concludere che l’amore è alla base di ogni cosa e la fede scaturisce da esso. Credere fermamente alle parole del Signore porta spontaneamente il credente a dimostrare la propria fede tramite atti di obbedienza. Infine, tramite l’obbedienza abbiamo accesso alle benedizioni del Signore.

In Giovanni 14:21-24 vediamo che se uno ama il Signore allora desidera osservare la Sua Parola e ci riuscirà solo grazie all’aiuto del Signore stesso. Infine, giova precisare che Gesù ci invita ad osservare la sua Parola intesa nella sua totalità e non in riferimento alla sola Torah (Galati 3:10-14). Dobbiamo infatti avere chiaro che la Parola consiste in una rivelazione progressiva in cui il primo patto (la legge) ha avuto il ruolo di precettore (Galati 3:24-25) ed è stato successivamente sostituita da un nuovo patto (la salvezza per grazia) basato sulla fede (Ebrei 8:7).