Come in natura, nella vita spirituale siamo in grado di avvertire quale sia l’atmosfera intorno a noi. Nel primordiale soffio vitale di Dio (Genesi 2:7) troviamo la condizione per un’armonia perfetta tra corpo, anima e spirito dell’uomo, ma vivendo in un mondo degenerato dal peccato e dalla disubbidienza, da violenza e sofferenze, percepiamo la mancanza di quell’aria benedetta e divina nelle nostre “narici spirituali”, e tutta l’insoddisfazione e il disagio derivanti da questa separazione.
Nadab e Abiu, sacerdoti e figli di Aronne, decisero di offrire come incenso un fuoco estraneo a quello che il Signore aveva loro ordinato, e pagarono con la vita l’aver operato in disubbidienza, ciò che era contrario alla volontà di Dio (Levitico 10:1-2).
Maria invece offrì un olio profumato, ungendo i piedi di Gesù e asciugandoli con i propri capelli (Giovanni 12:3).
Efesini 5:1 ci invita ad essere imitatori di Cristo che ha dato e presentato Se Stesso come offerta, un profumo d’odor soave, sempre ubbidiente al Padre.
Vivere e comportarci secondo queste possibilità è una scelta che si prospetta ogni giorno anche per noi credenti: il Signore conosce il nostro odore spirituale, possa esso esserGli gradito.
Non è facile accorgersi di quando la qualità dell’aria si degrada, senza poterla confrontare con quella pura, fuori dalle situazioni che ci incastrano. Analogamente nello spirito, ci impregnamo e abituiamo all’odore presente nel nostro cuore, senza accorgerci che esso imputridisce, finché il Signore non ne spalanca le porte, portando la purezza del Suo Spirito Santo, come fece attraverso il profeta Natan (II Samuele 12:4-9), affinché il re Davide potesse prendere coscienza del proprio peccato e giungere a pentimento.
È possibile conoscere la reale qualità dell’atmosfera intorno a noi, solo quando essa è confrontata con la volontà, la santità e la presenza dello Spirito di Dio, non sottovalutiamo la pericolosità di un’aria viziata e stantia nel nostro cuore.
Abbandoniamo il cattivo odore della maldicenza, della disubbidienza, del giudizio, che ci separano gli uni dagli altri, applicandoci ad essere profumo di Cristo (II Corinzi 2:15-16) per il nostro prossimo e per il nostro Signore.