27/03/2022

Chi ti ha fermato?

Chi ti ha fermato?

“Voi correvate bene; chi vi ha fermati perché non ubbidiate alla verità?”

Lettera ai Galati 5:7

 

C’è, nel proprio percorso cristiano, la consapevolezza di essersi fermati quando questo accade? Oppure, come la chiesa di Laodicea, ci inganniamo e può esser detto di noi “Tu dici: ‘Sono ricco, mi sono arricchito e non ho bisogno di niente!’ Tu non sai, invece, che sei infelice fra tutti, miserabile, povero, cieco e nudo.” (Apocalisse di Giovanni 3:17)?

La salvezza e la chiamata di Cristo per l’uomo non sono qualcosa di statico, ma un processo di crescita per affrontare esperienze, combattimenti e limiti sempre nuovi e diversi, una corsa continua, che il nemico desidera fermare. Per questo il Signore invita il credente a perseverare nella proposta di vita nuova in Cristo (Ebrei 12:1), partecipando alla benedizione della Grazia (I Corinzi 9:24-26).

Strategia dell’avversario è impedirci la corsa non in maniera evidente e chiara ma subdolamente, affinché fatica e sforzi non si interrompano ma siano resi vani ai fini del nostro progresso spirituale.
Se da mesi o anni ripetiamo sempre le stesse esperienze, presi da lacci, dubbi, ansie, fallimenti e cadute ogni volta uguali a sé stesse, è probabile che si sia verificato un arresto del quale non ci siamo avveduti: l‘indispensabile contatto con la fonte del nostro bene spirituale è stato interrotto.

Se come Israele ripercorriamo lo stesso tragitto nel deserto da quarant’anni e la Terra Promessa ci sfugge, la Scrittura si indica come riprendere efficacemente il nostro cammino, e cosa fare.
Fermarsi ed esaminare la propria vita. “«Fermatevi», dice, «e riconoscete che io sono Dio. Io sarò glorificato fra le nazioni, sarò glorificato sulla terra».” (Salmo 46:10)

Ristabilire il contatto con il “suolo”, il percorso che il Signore ha delineato per noi, togliendo i calzari dai piedi per ritornare alla Sua santa presenza, come fece Giosuè davanti al capo dell’esercito del Signore (Giosuè 5:13-15).

 

Quando il nostro percorso è guidato e non c’è un vagare a motivo di disubbidienza né un senso di autosufficienza e paura, la vittoria non mancherà di arrivare, come avvenne per il popolo d’Israele intorno alle mura di Gerico (Giosuè 6).
Non affidiamoci alle nostre capacità umane, che ci affliggono con una fatica pesante e sfiancante, mentre il carico del Signore è dolce e leggero.

Accostàti alla sorgente dello Spirito Santo, nuove vittorie e nuove strade ci faranno progredire nel piano della Sua volontà.