08/03/2020

Cambiare abitudini

Cambiare abitudini

Le situazioni d’emergenza, come il Coronavirus, cambiano le nostre abitudini, certezze e sicurezze che in un attimo si mostrano così spaventosamente fragili; tutto ciò che si dava per scontato, in un attimo non lo è più.

E succede perciò che si avverte una crescente sensazione di pericolo, o di esposizione ad esso: ma il pericolo è soltanto una condizione posta in essere dalla nostra percezione, oppure dovremmo essere consapevoli che abbiamo sempre bisogno di Dio, sia che ce ne rendiamo conto o meno?

Egli non attribuisce alla vita umana in questa terra la portata maggiore (non che ne sminuisca il valore, tutt’altro), ma ogni giorno ci ammonisce affinché la vera infezione, maggiormente devastante, venga isolata: il peccato. Un nemico è isolabile solo quando ponti, vie di comunicazione nelle quali si propaga vengono interrotte.

Ne è un esempio lampante il Coronavirus (COVID-19) di cui tutti noi siamo al corrente; quindi che si fa? Si prendono prevenzioni atte a non ledere la salute altrui e propria. La stessa attitudine di stravolgere le nostre abitudini dovremmo averla anche verso i germi di peccato che potenzialmente ci portiamo dietro: se, e quando si procede in novità di vita, niente può essere più lo stesso (Romani 6:4).

Essendo morti e risuscitati con Cristo, la nostra vita deve essere un fiume in costante mutamento, le cui acque non possono che essere vive e dinamiche, come la Sorgente di provenienza. Qui non c’è posto per sedersi, né fermarsi (Salmo 1:1-6), piuttosto persistere in questa costante novità, consci della fragilità effimera dell’esistenza, ma altresì consapevoli della potenza e del controllo che il nostro Dio ha su ogni situazione.