(Episodio della donna samaritana: Giovanni 4:1-30)
Gesù aspettò al pozzo di Giacobbe l’arrivo della donna samaritana, per rivelarsi proprio a lei, poco apprezzata dal punto di vista sociale, probabilmente considerata una poco di buono, ma Gesù sapeva che il desiderio della donna era quello di incontrare il Messia…per questo la attese.
L’incontro personale con Cristo avviene per ognuno proprio come accadde per la donna samaritana, quando lo Spirito Santo apre i nostri occhi e in maniera diretta comprendiamo il Suo amore, Egli si lascia conoscere dalla nostra anima assetata.
Anche quando siamo distratti e presi da questioni circostanti, Gesù riconosce il bisogno di quanti anelano essere abbeverati dall’acqua della Vita (Giovanni 14:6).
Quando incontriamo il Signore personalmente, l’intero modo di affrontare la vita cambia: è scritto “nel mondo avrete tribolazioni” (Giovanni 16:33), ed esse continueranno ad esserci, ma inizieremo ad affrontarle con la consapevolezza che Colui che ha vinto il mondo cammina al nostro fianco.
Luca 10:21 illustra chiaramente che il modus operandi del Signore è attraverso un rivelazione personale, Egli non può essere compreso intimamente con filosofie o ideologie: alla conoscenza di Dio non si arriva per frutto di pensieri umani, ma per mezzo dello Spirito (I Corinzi 2:6-16), investigando la Sua Parola, perché per noi è quell’Evangelo (Galati 1:12).
Rivelatosi a noi alla nuova nascita, l’incontro con Cristo resta indelebilmente scolpito nel cuore e nell’animo nostro, resistendo al tempo e alle tribolazioni come prova della nostra fede.
“Perciò voi esultate anche se ora, per breve tempo, è necessario che siate afflitti da svariate prove, affinché la vostra fede, che viene messa alla prova, che è ben più preziosa dell’oro che perisce, e tuttavia è provato con il fuoco, sia motivo di lode, di gloria e di onore al momento della manifestazione di Gesù Cristo.”
Prima lettera di Pietro 1:6-7