12/07/2020

La Chiesa post coronavirus

La Chiesa post coronavirus

In tempi come questi, forse più che mai, il Signore vuole che la sua Chiesa non dipenda da nomi e circostanze, ma unicamente dalla sua presenza. Pandemie, persecuzioni e conflitti sociali e politici sono le notizie che penetrano maggiormente nelle nostre case urtando suscettibilità e prontezza all’azione, ma il Signore continua a vegliare e ad avere il controllo. Anche nelle difficoltà, sebbene la poca disposizione di alcuni suoi figli: Dio opera.

Dopo la morte di Giovanni Battista (Matteo 14:13-33), Gesù non si sottrasse alla folla, ma ne ebbe compassione, mise da parte il dolore, la sua stanchezza e attinse la forza direttamente dal Padre.
Questo è un messaggio che parla ancora. Nonostante le palesi rimostranze dei discepoli e la successiva tempesta che ebbero ad affrontare, una volta che Gesù li obbligò a montare sulla barca, il proposito del Signore andò ad effetto.

Alle volte è difficile andare nella direzione che Dio ci indica, avere quella fede tale da far si che anche camminare sulle acque diventi possibile, ma come credenti bisogna imparare a vedere Gesù nella tempesta, non sollevare preghiere per puro comodo, cercando di eludere situazioni complesse attribuendole a un qualche malo proposito; al di là del bisogno, al di là del dolore, oltre la paura, date le circostanze attuali, che non sembrano volgere verso una risolutiva semplificazione. Il mondo ha bisogno che i figli di Dio mostrino l’amore di Dio, in verità e in potenza.