30/08/2020

Il grido di Giona

Il grido di Giona

Ninive era una città violenta, alla quale Dio offrì un’opportunità di redenzione. Mandò Giona. Che prese la direzione diametralmente opposta.

Giona venne gettato in mare dai suoi compagni, durante la tempesta, e venne inghiottito da un pesce, dentro il cui ventre sollevò un grido verso il cielo, verso il suo Dio. Il pericolo ora era reale, e la situazione percepita come stringente e pericolosa.

Esistono anche fossi, fondi e abissi spirituali i quali sono meno distinguibili rispetto ai loro analoghi materiali, ma non per questo meno rovinosi. In Dio abbiamo un orecchio sempre pronto a recepire questo grido. Gesù gridò a gran voce, prima di spirare (Matteo 27:50). È grazie a quel grido se oggi il Padre avvicina il suo orecchio a noi, ed è stato Egli stesso a provvedere di colmare questo varco. Lo Spirito Santo convince il mondo di peccato, giustizia e giudizio, sebbene spesso le persone non siano consce del pericolo che incombe su di esse. Il miracolo più grande che possiamo ricevere da Dio è il convincimento di essere in una condizione di precarietà e separazione dal Dio della vita.

Quando Pietro parlò alla folla le persone rimasero compunte e chiesero cosa dovessero fare. La Parola di Dio ci mette davanti a responsabilità, in chi pronuncia e in chi ascolta.(Atti 2:37). Dio ascolta il nostro grido. Facciamolo anche noi, con la sua Parola. Cosa devo fare? Questa è la domanda da rivolgere a Dio.