09/05/2021

Gesù, uno di noi

Gesù, uno di noi

Quanto distante è il Signore? Benché a volte possa sembrare che la distanza tra noi e Dio sia variabile e dipenda dalle circostanze, in realtà per mezzo di Gesù, fattosi uomo a noi simile in ogni aspetto (Ebrei 2:16-18), possiamo godere con Lui un rapporto di grande vicinanza.

La nostra indole umana tende a farci familiarizzare con più facilità con coloro che appartengono ad un gruppo, o possiedono caratteristiche, che riconosciamo affini alla nostra identità: parlare la stessa lingua, tifare per una squadra comune, e altri segnali di appartenenza reciproca avvicinano le persone, rendendole più inclini a stabilire una relazione.

La scelta di Gesù, di annichilire se stesso alla forma d’uomo, ci permette di avere un Sommo Sacerdote che non può non simpatizzare con le nostre debolezze (Ebrei 4:14-16) e con ogni aspetto della nostra esistenza. Gesù ha vissuto personalmente su di sé tutta la sofferenza e le tentazioni del genere umano, senza commettere peccato, possiamo avvicinarci a Lui e trarre tesoro della Sua esperienza, perché Egli è nostro precursore! La Sua vittoria è per noi.

 

Anche le situazioni, apparentemente irreparabili ai nostri occhi, possono essere trasformate dal Signore.

Nelle battaglie della vita e della fede, quando al centro del nostro dolore pensiamo sia inconciliabile l’intervento del Signore, ricordiamoci che Egli “non frantumerà la canna rotta, non spegnerà il lucignolo fumante” (Isaia 42:1-5). La Sua misericordia può invece intervenire in maniera efficace nei sentimenti, e in ogni difficoltà, di fronte alla nostra debolezza e incapacità, Egli può compiere un amorevole restauro, restituendoci dignità e la possibilità di essere quel che ha stabilito che fossimo.

 

Come Gesù fece costantemente durante il proprio ministerio, è ancora oggi disposto a dare una nuova possibilità di Grazia ai disprezzati, agli scartati, e a quanti vivono anche nelle situazioni più disperate.

Pur conoscendo le tentazioni che ci attraversano la mente e la nostra fallacia, Gesù si mostra vicino e disposto a perdonarci, come fece con la donna adultera.

Il Suo invito è di credere con fede che non c’è nulla di troppo difficile, nulla per cui Egli non possa efficacemente intervenire. Andiamo ai Suoi piedi così come siamo, con piena fiducia e Lui saprà mostrarci e darci ciò di cui abbiamo bisogno per vivere una vita che Lo onori e ci dia pace, la risposta per la vittoria su ciò che distrugge la nostra vita.

 

Gesù può essere il nostro miglior confidente, perché conosce noi, e ciò che passiamo, avendolo sperimentato per primo; attraverso Il Figlio, che al caro prezzo della Sua vita innocente (Matteo 27:50-52) si è avvicinato a noi, il Creatore dell’universo non è più lontano.