16/08/2020

E se Dio esistesse davvero?

E se Dio esistesse davvero?

Nell’episodio della “valle delle ossa” descritta nel libro di Ezechiele (Ezechiele 37), Dio chiese a costui se le ossa avessero potuto riprendere vita.

Il profeta avrebbe potuto adottare due atteggiamenti, che spesso caratterizzano le attitudini dell’uomo: rassegnazione passiva, accogliere in modo fatalista e distaccato quella che è la volontà di Dio, o presunzione fondata su un “voglio” intriso di superbia e tante dichiarazioni plateali e nulla più. Ma Ezechiele rispose diversamente: Signore, tu lo sai.

Certo, potrebbe sembrare a prima vista una risposta un po’ elusiva ma in realtà essa richiede una disponibilità all’attesa e alla dipendenza da Dio senza eguali. Cosa che apprese anche Pietro, quando sul lago di Tiberiade, la terza volta in cui Gesù gli domandò se gli avesse voluto bene, rispose con le medesime parole del profeta. “Tu lo sai”. E per confessare questo, prima dovette passare per il fallimento, vedere le sue precedenti e pompose parole essere miseramente sconfessate dai fatti.

Ma Dio, prima di riversare sull’uomo un nuovo contenuto, lavora di fino il contenitore. Cosa che ha fatto con l’apostolo, col profeta, con noi. Ezechiele infatti prima profetizzò alle ossa, poi allo spirito. Non può esserci effusione senza prima una profonda restaurazione; ma nemmeno questa può reggersi da sola, se poi non è seguita da un’accettazione della volontà di Dio e la prontezza di seguire la sua volontà.