La storia di un grande AMORE che ha cambiato la mia vita
Sono nato in un paese della Basilicata dove ho vissuto per 28 anni. La mia adolescenza è stata bella e spensierata, trascorsa in una famiglia normale, circondato da fratelli e sorelle, piena di amici con i quali sono cresciuto e con i quali ho condiviso molti momenti belli. Apparentemente sembravo felice, un ragazzo che si divertiva, vestiva bene, tenuto in considerazione, giocavo a calcio e conseguivo anche buoni risultati, ricambiato negli affetti ed essendo il più piccolo in famiglia ero anche il più viziato.
Ma nel mio cuore non era proprio così. Sentivo che qualcosa non andava, non ero soddisfatto, la mia vita non era completa, “non può essere tutto qui” dicevo. Paradossalmente non mi sentivo amato abbastanza dalla mia famiglia, mi mancava quell’amore particolare che solo una famiglia può dare ed invece di cercarlo da mia madre e mio padre, ho cominciato a cercarlo nelle amicizie o almeno quelle che reputavo tali. Cominciai a frequentare un gruppo di ragazzi più grandi di me attirato dalla loro libertà nel vivere la vita e, come loro, cominciai a bere, ad ubriacarmi, a tornare a casa sempre più tardi, a fumare spinelli. Mi stavo allontanando velocemente dalle persone che più mi volevano bene. Ma in questa corsa l’insoddisfazione era sempre più grande e quello che facevo non mi bastava. Bevevo sempre di più e gli spinelli cominciavano ad essere sostituiti dalla cocaina, con la speranza che “lo sballo” fosse maggiore e sempre più lungo.
A questo punto odiavo tutti quelli che mi stavano attorno, non andavo più d’accordo con nessuno, frequentavo solo quelli come me e non eravamo in tanti. Da qui all’eroina il passo fu breve e, quasi senza rendermene conto, ero diventato tossicodipendente. “Giuseppe sei un drogato?” “Ma per cortesia, cosa stai dicendo, un drogato io? Spero tu stia scherzando! E poi chi te lo ha detto?! Ma fammi il favore di stare zitto!” Queste erano le voci dei miei familiari, dei miei amici e soprattutto della mia coscienza che con grande abilità tenevo a bada ma la realtà era ben diversa. Avevo toccato il fondo! Non trovo termini adatti per descrivere la mia condizione e non vorrei scendere in particolari, sarebbero troppo forti, posso però dire questo: nei miei sette anni di tossicodipendenza ho rischiato la vita molte volte, ero cosciente che probabilmente il giorno che stavo vivendo sarebbe potuto essere l’ultimo, sapevo che ero rimasto completamente solo, io e la droga, sapevo che ero diretto alla morte e che, soprattutto, non avevo trovato quello che stavo disperatamente cercando: AMORE.
Ma la cosa incredibile è che quando mi trovavo nei guai, quando andavo in astinenza, quando mi iniettavo una dose troppo grande di eroina il mio pensiero andava sempre e solo a Dio: “Dio mio aiutami tu”, questa era la mia invocazione e richiesta d’aiuto. E come accade sempre con Dio, non ha tardato ad aiutarmi e a manifestarsi. Una sera, una come tante altre, ero chiuso nella mia macchina dove mi ero appena iniettato l’ennesima dose. Avevo deciso di farla finita. Analizzando la mia vita trassi le solite deludenti conclusioni: non avevo più soldi e non sapevo dove trovarli, mi serviva altra droga e non sapevo come procurarmela, avevo perso la fiducia della mia famiglia e quella di quei pochi amici che tentavano di starmi vicino. Ero rimasto completamente solo. In pieno “sballo” la mia mente vagava per trovare una soluzione e proprio in questo momento Dio decise di aiutarmi. Avevo la testa china sul petto quando mi sentii chiamare: “Giuseppe, adesso basta!” Alzai la testa pensando che ci fosse qualcuno dietro di me, mi guardai allo specchietto retrovisore e mi voltai ma non vidi nessuno. L’effetto dell’eroina mi passò all’istante e, non capendo cosa stesse succedendo, pieno di paura corsi subito a casa. Generalmente le mie notti erano abbastanza travagliate, non dormivo mai bene e nella mia mente si accumulavano milioni di pensieri e di paure. Ma quella notte no. Dopo anni passai una notte tranquilla e l’unico pensiero che ebbi fu quello di entrare in una comunità per disintossicarmi. La mattina dopo feci così e da lì a 20 giorni entrai in comunità. Capii che la voce che sentii nella mia macchina era quella di Dio e quella voce mi ha accompagnato per tutto il periodo della disintossicazione ed ancora oggi è dentro di me.
La presenza di Dio nella mia vita è il miracolo più grande che ho e che si rinnova ogni giorno. Ha colmato tutti i miei vuoti, ha riempito il mio cuore d’AMORE, ha fatto scomparire le mie paure. Ora ho una nuova vita. Questa esperienza mi ha portato ad una conclusione: da soli si può uscire dalla droga e molti ci riescono ma il vuoto che era stato riempito dalla droga rimarrà sempre e quel vuoto per me ora non c’è più perché è stato colmato da Dio e dal Suo AMORE.