Chiesa perseguitata? Non so bene cosa voglia significare. Io vado in chiesa ogni volta che ne ho il desiderio, senza difficoltà, senza ostacoli, in una nazione dove ognuno è libero di professare la propria religione.
Di recente ho partecipato, insieme ad una rappresentanza della mia comunità, al convegno nazionale organizzato da Porte Aperte, dove ho appreso che questa libertà è un privilegio per pochi, perché in paesi come l’India, ad esempio, essere cristiani significa diventare bersagli umani di tutta la popolazione Induista che vede il cristiano una concreta minaccia alla loro religione e alla tradizione del loro paese, così da spingerli a violenze spietate contro i cristiani, picchiandoli, violentandoli e uccidendoli.
Il numero impressionante degli episodi di violenza e i racconti di chi ha vissuto questo mi ha sconvolto, ma mi ha sconvolto ancora di più ascoltare testimonianze di chi ha perso figli a seguito di soprusi e violenze, a cui personalmente non saprei come avrei reagito, ma nonostante ciò ha continuato nella propria battaglia a sperare, a portare avanti l’opera di diffusione del Vangelo, ad aprire le chiese rendendo culti a Dio, a Cristo, il Cristo a cui diciamo di appartenere ma per il quale non tutti metterebbero a repentaglio la propria vita.
E se tutti insieme, oggi, rischiassimo di più? #PorteAperte2019